Finalmente regolate caratteristiche tecnico-dinamiche, modalità di
esercizio, di applicazione, cautele d’uso per i costruttori in
osservanza delle norme di sicurezza europee CENELEC ed italiane CEI
Dopo la legge sul fumo, che ha fatto del nostro Paese un
leader indiscusso a livello mondiale, l’Italia diventa ‘precursore’ in
Europa anche nel settore dell’attività di estetista: grazie alla
sentenza del TAR di Roma che ha respinto il ricorso di Confestetica con
cui si chiedeva l’annullamento del Decreto 110 che contiene le 22 Schede
Tecnico Informative che compongono l’elenco delle apparecchiature
utilizzabili – per Legge – dalle Estetiste. Schede in cui sono contenute
caratteristiche tecnico dinamiche (descrizione apparecchio, meccanismo
d’azione); modalità di esercizio, di applicazione e cautele d’uso; norme
tecniche da applicare da parte dei costruttori in osservanza alle norme
di sicurezza europee CENELEC ed italiane CEI. Schede risultanti dal
lavoro ventennale di Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero della
Salute, Istituto Superiore di Sanità con la consulenza del Comitato
Elettrotecnico Italiano, dell’INAIL, dei sindacati delle estetiste e
delle associazioni di costruttori di apparecchiature per estetica. In Italia sono attive 40mila imprese del benessere, di cui circa 25milasono centri estetici “che svolgono seriamente questo lavoro – sottolinea Brigida Stomaci, Presidente Nazionale Coordinamento Estetiste CNA – consapevoli che, per ottenere importanti risultati dai trattamenti, è necessaria una conoscenza scientifica e umanistica oltre che tecnico-artistica. Ogni estetista dedica almeno 100 ore l’anno all’aggiornamento perché comprende che la ricerca cosmetologica e tecnologica è in continua evoluzione e, essendo anche un’imprenditrice, sa che questo è l’unico sistema per sopravvivere ad un mercato sempre più aggressivo”. Il futuro della bellezza, dunque, non può che passare attraverso una collaborazione sempre più stretta tra Istituti di bellezza e medicina estetica. Secondo il presidente dell’Isplad Antonino Di Pietro, infatti “Non è un caso che nel prossimo Congresso di Dermatologia dell’ISPLAD (www.isplad.it), che si terrà il 18-20 aprile a Pacengo del Garda, per la prima volta, ci sarà una sessione a cui parteciperanno attivamente anche le estetiste. E tutto ciò rientra nel progetto “Amiche della pelle” ove l’obiettivo è creare una stretta collaborazione tra gli operatori del benessere, visto che il Decreto n. 110 legittima ancora una volta il ruolo dell’estetista vista, sempre più, quale professionista formata, competente, autorizzata per Legge ad utilizzare apparecchiature ad alto contenuto tecnologico e sempre più innovative. Apparecchiature per il cui utilizzo, inoltre, deve seguire Corsi di Specializzazione e Formazione, come imposto dalle medesime Schede”.
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